sabato 29 giugno 2013

GLI SCIOGLILINGUA


    • A che serve che la serva si conservi la conserva se la serva quando serve non si serve di conserva? A che serve una serva che non serve? Manda la serva che non serve da chi si servirà di una serva che non serve e serviti di una serva che serve.
    • A chi porta porta aperta, a chi non porta porta aperta non importa.
    • Ad Ascoli Piceno un piccione si è impicciato in un grosso impiccio; chi lo disimpiccerà da quest'impiccio è un grande impiccione!
    • Al pozzo dei pazzi c'era una pazza che lavava pizzi e pezze. Andò un pazzo, prese la pazza e buttò nel pozzo la pazza, i pizzi e le pezze.
    Al pozzo di santa pazzia c'è una pazza che lava una pezza, passa un pazzo con un pezzo di pizza, la pazza gli chiede «mi dai un pezzo di pizza?», il pazzo si arrabbia, il pazzo si infuria, prende la pazza, la pezza e la pizza e li piazza nel pozzo di santa pazzia protettrice dei pazzi.
    Al pozzo di santa Pazzia protettrice dei pazzi c'è una pazza che lava una pezza. arriva un pazzo con un pezzo di pizza e chiede alla pazza se ne vuole un pezzo. La pazza rifiuta, il pazzo si infuria e butta la pazza, la pezza e la pizza nel pozzo di santa pazzia protettrice dei pazzi.
    Al pozzo di santa pazzia protettrice dei pazzi c'è un povero cane pazzo. Date un pezzo di pane a quel povero pazzo cane.
    Al pozzo di S. Pazzia, c'è un pazzo che mangia una pizza, una pazza che lava una pezza. Il Pazzo invita la pazza a mangiare la pizza; la pazza rifiuta, il pazzo s'infuria: piglia la pazza, la pezza e la pizza e la butta nel pozzo.
    • Ancora ancora l'ancora.
    • Andavo a Lione cogliendo cotone, | tornavo correndo cotone cogliendo.
    • Andavo a Rapallo cogliendo cristallo, tornavo ridendo cristallo cogliendo.
    • Anton Tonti d'ottant'anni fece un Sant'Anton tant'alto di carta turchina intinta tutt'unta.
    • Apelle, figlio di Apollo | fece una palla di pelle di pollo, | tutti i pesci vennero a galla | per vedere | quella bella palla di pelle di pollo | fatta da Apelle, figlio di Apollo.[1]
    Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla a vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo.
    Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo. E tutti i polli del pollaio andarono a vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle, figlio di Apollo.
    • A portapalazzo c'è un cane pazzo. Toh, pazzo cane, 'sto pezzo di pane.
    • A quest'ora con quest'ira il questore in questura non c'è.
    • Arrotolamelo, riaggomitolamelo, spiaccichiccicamelo.
    • Assolto in assise l'assassino dell'assessore di Frasassi in missione segreta a Sassari.
    • Avevo una graticola da ringraticolare. La portai dal capo ringraticolatore delle graticole, ma il capo ringraticolatore delle graticole non c'era. Allora me la ringraticolai da me e me la ringraticolai meglio del capo ringraticolatore delle graticole.
    • Avevo sei zucche da far scatafarzuccare. Andai dallo scatafarzuccatore delle zucche, non c'era. Le scatafarzuccai da me, le scatafarzuccai meglio dello scatafarzuccatore delle zucche.
    • Barbaro barbuto barbiere, | perché barbaramente, | barbasti la barba al mio | barbaro barbuto Barba.
    Chi fu quel barbaro barbiere che sbarbò barbaramente la barba di Bartolomeo Barbetta in piazza Barberini?
    • Bravo barbiere, sbaffami barba e baffi.
    • Calano a mille dagli ermi colli della Maremma i merli folli per fare merenda coi vermi molli.
    • Caro conte chi ti canta tanto canta che t'incanta.
    • C'è il questore in questura a quest'ora? | "No non c'è il questore in questura a quest'ora, | perché se il questore fosse in questura a quest'ora | che questura sarebbe questa?
    • C'è un baco dentro il buco spiaccichiccicacelo, non c'è il baco dentro il buco non spiaccichiccicarcelo.
    • C'era una volta una cincibiriciaccola, che aveva centocinquanta cincibiriciaccolini. Un giorno la cincibiriciaccola disse ai suoi centocinquanta cincibiriciaccolini: "Smettetela di cincibiriciaccolare sempre, altrimenti un giorno non cincibiriciaccolerete più".
    • Che i generali regolino i loro orologi.
    • Chi ama chiama chi ama, chiamami tu che chi ami chiami. Chi amo chiamo se tu non chiami.
    • Chi mette la mosca per esca, | dimostra che losca è la pesca: | se infatti la lasca ci casca, | c'è caso che a sera finisca | non lasca, ma labile lisca.
    • Chi porta in porto le porte, parta dai porti e porti in porto le porte aperte.
    • Chi seme di senape secca semina sempre seme di senapa secca raccoglie.
    • Chi troppo in alto sal, cade sovente - precipitevolissimevolmente.
    • Con la tazza un mezzo pazzo vuota il pozzo del palazzo.
    • Corro correndo bottoni cogliendo, corro carponi cogliendo bottoni.
    • Date il pane al cane pazzo, date al pazzo cane il pane.
    • Date il pane al cane pazzo, date il pane al pazzo cane.
    • Dietro quel palazzo c'è un povero cane pazzo, date un pezzo di pane a quel povero pazzo cane.
    • E ti stizzisci? E stizzisciti pure tu.
    • Eva dava l'uva ad Ava; | Ava dava l'uova ad Eva; | ora Eva è priva d'uva, | mentre Ava è priva d'uova.
    • Figlia, sfoglia la foglia; sfoglia la foglia, figlia.
    • Fosti tu quel barbaro barbiere che barberasti la barba di Bartolomeo Barbetta a piazza Barberini?
    • Ho in tasca l'esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s'adesca, c'è l'acqua troppo fresca. Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l'esca e torno dalla pesca.
    • Ho un cappello da orlare smerlare e sbincheriminitagliare. Lo portai dal maestro orlatore, smerlatore, sbincherimintagliatore di cappelli. Non c'era. Allora mi sono messo: l'ho orlato, smerlato e sbincherimintagliato. E era meglio orlato, smerlato sbincherimintagliato da me, che dal maestro orlatore, smerlatore, sbincherimintagliatore di cappelli.
    • I lecca lecca di Lecce leccano la lacca di Lucca e i lucchetti di Lecco.
    • Il Papa pesa il pepe a Pisa, Pisa pesa il pepe al Papa.
    • Il re Serse scorse un orso | lo rincorse con le sferze, | lo percosse a tutta forza. | L'orso insorse con un morso, | Serse andò fuori di Serse | e si perse dietro l'orso. | Quanto all'orso, senza forse, | lui si perse nel discorso, | a soccorso del re Serse.
    • In Perù però perì.
    • In una conca nuotano a rilento tre trote, cinque triglie e tinche cento.
    • In un palazzo ci sta un cane pazzo, tiè pazzo cane sto pezzo di pane.
    • In un piatto poco cupo poco pepe cape.
    • In un pozzo poco cupo si specchiò una volta un lupo, che nel cupo pozzo andò a sbattere di cozzo con un cupo tonfo fioco da smaltire a poco a poco e credette di azzannare un feroce suo compare, ma rimase brutto e cupo il feroce lupo.
    • In via dell'agnolo c'era un pizzicagnolo che aveva un frignolo sul dito mignolo.
    • Ipoteco un'eco e compro un tricheco.
    • Ipoteco un polmone per comprar un melone.
    • L'amata Mita a metà ammattita mise metà matita e la matita in tasca.
    • L'empio imperator di un ampio impero | Scoppiar fece un giorno grave guerra per un pero | Credeva così di conquistare il mondo intero, | ma per un pero, perse in realtà l'Imperator l'impero!
    • L'imperator con impeto imperando, si vide empir d'empi l'ampio impero.
    • Una bilumacola giù per un bilumacoleto con cento bilumacolini dietro; se la bilumacola muore, come faranno i cento bilumacolini a sbilumacolarsi?
    • La biscia striscia sull'asse liscia, poscia alza la coscia e piscia.
    • La biscia striscia sul ruscello asciutto. La biscia striscia sulla terra liscia. La biscia striscia sull'asse liscia; ma se l'asse non è liscia dove striscia la nostra biscia tutta liscia con la striscia?
    • La marmotta, quando annotta, | nella grotta già barbotta | che la pappa non è cotta! | Quando è cotta ribarbotta, perché scotta!
    • La rana in Spagna gracida in campagna.
    • La ruota rotonda ruotava rovente, restando rasente la rete.
    • Lascia l'ascia e accetta l'accetta.
    • La signora di monte Melesse è andata a Napoli a sentirsi le messe. Perché la signora di monte Melesse è andata a Napoli a sentirsi le messe? Perché a monte Melesse non ci stanno le messe!
    • Li vuoi quei kiwi?
    • Lucio dice a Licio: "Lascia l'ascia liscia sull'uscio".
    • Mi attacchi i tacchi tu che attacchi i tacchi? Io attaccarti i tacchi a te? Attaccati te i tuoi tacchi tu che attacchi i tacchi!
    • Nel giardin di don Andrea don Anton cogliea coton, nel giardin di don Anton don Andrea coton cogliea.
    • Nel giardin di frate Andrea | fra' Simon coton cogliea, | nel giardin di fra' Simone | frate Andrea cogliea cotone. | Tutti seduti cotoni cogliendo | cadder bocconi cogliendo cotoni.
    • Nel pignatello piccolo poca pappa c'è.
    • No, non ho un nonno.
    • Nove navi nuove navigavano.
    • O Ciacco, con ceci, chicchi, cacio e cocco, su un chiocco ciocco cuoci un pasticciaccio a Checco, cieco che ciarlando scoccia e lontano un ciuco conduce.
    • O postino che porti la posta, dimmi postino che posta portasti.
    • O schiavo con lo schiaccianoci che cosa schiacci? Schiaccio sei noci del vecchio noce con lo schiaccianoci.
    • O vado a Ovada o vado a Vado
    • Orrore, orrore, un ramarro verde su un muro marrone!
    • Pensa a chi ti pensa, non pensare a chi non ti pensa, perché se pensi a chi non ti pensa, chi ti pensa smetterà presto di pensarti.
    • Peppe dà la pappa al pupo, il pupo dà la pappa a Peppe: tanta pappa pappa il pupo quanta pappa pappa Peppe.
    • Peppe pittore parrocchia pittava, parrocchiano poco pagava, Peppe pittore poco pittava.
    • Piatto poco cupo poco pepe cape.
    • Pietro Paolo Parzianese, povero pittore poco pratico, promise pinger Porta Portese per poco pochissimo prezzo. Partitosi prima, pentitosi poi, pregò partir per Padova, propria paterna patria.
    • Pietro Paolo Pitto, pittore poco pratico, pinse per poco prezzo papa Pio Primo, poi pentitosi, partì per Pavia, per sua paterna patria.
    • Pietro Perrone, pregiato pittor perugino, pinse pittura per poco prezzo. Poi, pentitosi pel poco prezzo percepito, partì per Perugia, proseguì per Palestina, perì per perfidia pagana. Pregategli perpetua pace.
    • Porta aperta per chi porta, chi non porta parta pur che non importa aprir la porta.
    Porta aperta per chi porta, chi non porta parta pur che non importa aprir la porta.
    Porta aperta per chi porta, chi non porta parta pure, non importa.
    • Quanti rami di rovere roderebbe un roditore se un roditore potesse rodere rami di rovere?
    • Quattrocentoquarantaquattro ramarri rammararono in un burrone.
    • Remo rema sul Reno con remi di rame.
    • Sa chi sa se sa chi sa | che se sa non sa se sa, | sol chi sa che nulla sa | ne sa più di chi ne sa.
    • Salgo per colarlo, scendo per schiacciarlo. (tradurre in dialetto salentino: colare=culare. schiacciare=cazzare)
    • Sassaiola a Sassari su un assassino assiro ossessionato dal sesso assiduo.
    • Sedendo carponi cogliendo foglioni, foglioni cogliendo carponi sedendo.
    • Se è presto, una casta pasta al pesto a testa basta per un pasto al posto di una pista di paste.
    • Se i pesciolini scemi vanno a sciami da Pescia ad Altopasci e piove a scroscio l'uscita va a scatafascio.
    • Se il coniglio gli agli piglia togligli gli agli e tagliagli gli artigli.
    • Se il coniglio gli agli ti piglia, | togligli gli agli e tagliagli gli artigli!
    • Se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, ti disarcivescoviscostantinopolizzeresti tu? No, io non mi disarcivescoviscostantinopolizzerei mai se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse!
    Se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi come si era disarcivescoviscontantinopolizzato l'arcivescovo di Costantinopoli?
    • Se la serva non ti serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Serviti di una serva che serve, e se questa non ti serve, serviti dei miei servi. Te lo dice il tuo servo Servo Servi.
    Se la serva che ti serve è una serva che non serve, a che serve che ti serva di una serva che non serve? Tu ti servi d'altra serva e la serva che non serve vada e serva chi si serve di una serva che non serve.
    • Se oggi seren non è, doman seren sarà. Se non sarà seren, si rasserenerà.
    Oggi seren non è, | domani seren sarà | e se non sarà seren | si rasserenerà.
    Sereno è, sereno sarà, se non sarà sereno si rasserenerà.
    Sarà sereno e se non sarà sereno | si rasserenerà. (Francesco De Gregori)
    • Se il piccione caga pece il criceto caga pepe.
    • Se sei gnomi magnano sei gnocchi con gli occhi, con gli occhi quanti gnocchi magna ogni gnomo?
    • Se ti specchi allo specchio e lo specchio si spacca, che spacchio ti specchi a fare nello specchio spaccato?
    • Se tre maniscalchi incoscienti maniscalcassero tre cavalli perdenti, tre cavalli perdenti maniscalcherebbero tre maniscalchi incoscienti.
    • Se trentatré trentini entrarono in Trento trotterellando, com è che tre tigri contro altre tre non ce la fanno?
    • Se una serva non ti serve, | a che serve che ti servi | di una serva che non serve? | Serviti di una serva che ti serve, | e lascia la serva che non serve, | a chi si serve di una serva che non serve.
    • Sessantasei assassini andarono ad Assisi tutti e sessantasei assassinandosi.
    • Sei tu quel barbaro barbiere che barbaramente barbasti la barba a quel povero barbaro barbone?
    • Sette acciughette se ne stavano strette strette nelle scatolette ... poverette
    • Sette scettici sceicchi sciocchi con la sciatica a Shanghai.
    • Sopra un sasso messo stava su se stesso un sasso stava.
    • Sopra il ponte a fronte del fonte vi stava un conte, cadde il ponte nel fonte e il conte si ruppe il fronte.
    • Sopra il ponte di santa pazzia c'è una pazza che lava una pezza, arriva un pazzo con un pezzo di pizza, ne vuole dare un pezzo alla pazza, la pazza non vuole, e butta la pazza la pezza e il pezzo di pizza sotto al ponte di santa pazzia.
    • Sopra il pozzo di San Pancrazio Pazzo c'era una pazza che lavava una pezza, venne il pazzo e disse alla pazza se la pizza lavò, la pazza disse "no" allora il pazzo, tutto impazzito, prese la pazza la pizza e la pezza e le gettò nel pozzo di San Pancrazio Pazzo.
    • Sopra la panca la capra campa, | sotto la panca la capra crepa.
    • Sopra un ripito stipito monte | Stava un ripito stipito uccello | Col suo ripito stipito becco | Se lo ripitistipitucciava su.
    • Sotto il mio palazzo c'è un povero cane pazzo, dategli un pezzo di pane a questo povero pazzo cane.
    • Sotto l'albero del tiglio | ho veduto grano e loglio | e un grazioso quadrifoglio. | Io cercavo l'erba-voglio, | tra le foglie, sotto il tiglio, | ma ho trovato solo miglio, | un cespuglio di cerfoglio, | fiori rossi di trifoglio: | Ma non c'era l'erba-voglio!
    • Sotto le frasche del capanno | quattro gatti grossi stanno; | sotto quattro grossi sassi, | quattro gatti grossi e grassi.
    • Sotto un uscio tutto liscio cadde un grosso guscio a striscio.
    • Stando sedendo bottoni cogliendo, stando sedon cogliendo i botton.
    • Stanno stretti sotto i letti sette spettri a denti stretti. (da It, Stephen King)
    • Stizzisciticiti.
    • Sul mare ci sono | nove navi nuove | una delle nove | non vuole navigare.
    • Sul tagliere gli agli taglia, non tagliare la tovaglia. La tovaglia non è aglio e tagliarla è un grosso sbaglio.
    Sul tagliere l'aglio taglia | non tagliare la tovaglia | la tovaglia non è aglio | se la tagli fai uno sbaglio.
    • Titto, tu t'ha' ritinto i'ttetto, ma tu 'un t'ha' a t'intende' tanto di tetti ritinti, Titto? (da una celebre scena di Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello)
    • Tigre contro tigre.
    • Tra tre trite trote tre triglie in teglia.
    • Trentatré strette tasche in trentatré tasche strette.
    • Trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando.
    • Tre strette stecche in tre strette tasche stanno.
    • Tre tigri contro tre tigri, contro un tram contro un treno.
    • Tre tigri contro tre tigrotti.
    • Tre tigri contro una tigre. Una tigre contro tre tigri.
    • Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno con tre fette di fegato fritto.
    • Una puzzola puzzona spezza un pezzo di pazza pezza che puzza in un pozzo che spazzola una pozza spazzata, che pizza!
    • Una rara rana nera sulla rena errò una sera, una rara rana bianca sulla rena errò un po' stanca.
    • Un pazzo dice a una pazza: "Ma sei pazza a buttare un pezzo di pizza in un pozzo che puzza da un pezzo?".
    • Un pezzo di pizza che puzza da pazzi nel pozzo del pazzo che puzza da un pezzo.
    • Un povero pazzo in braghe di pezza spazza accanto a un pozzo pezzi di pizza caduti in una pozza che puzza.
    • Un piatto di foglioni cotti, un piatto di cotti foglioni.
    • Un tonto intinto in tanta tinta.
    • Vada come vada vado a Vada.
    • Vedo un ragno nel suo regno, | che lavora con impegno; | e uno gnomo che fa il bagno | con un cigno nello stagno.

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